“8 Marzo, voglio dedicare il mio pensiero alle donne ucraine…”
8 marzo
In questo giorno che onora la femmina,
voglio dedicare il mio pensiero alle donne ucraine che hanno trovato rifugio in Italia.
Con grande ammirazione e con la speranza che possano tornare ad abbracciare i loro cari, patrioti rimasti a battersi per la propria terra
incuranti della disparità di armamenti: i moderni Davide contro il Golia invasore russo.
Ho il cuore triste perché la storia si ripete, apparentemente senza insegnare ai bulli tiranni che le atrocità finiscono in un cappio..
So che ogni singolo italiano non disdegnerà ad offrire qualsiasi forma d’assistenza possibile..
Evito volutamente di usare la parola “aiuto”, una parola che ho sempre ostinatamente rifiutato d’usare per me stesso e credo che queste fiere donne meritino altrettanto.
Nella stragrande maggioranza si tratta di madri che hanno lasciato i mariti a combattere per salvare bambini ed anziani.
L’aggressore vigliacco e criminale non si è fatto problemi nell’usare i civili come tiro al bersaglio.
Le donne ucraine obbligate ad abbandonare la loro patria per la sopravvivenza delle loro famiglie, ora profughe nel nostro paese non stanno chiedendo l’elemosina, ma con orgoglio ed umiltà stanno cercando un lavoro che permetta loro di vivere questo triste intervallo con la meritata dignità.
Era rituale per me dedicare questa ricorrenza alla mia mamma-roccia..
Però a lei non e’ dispiaciuto il secondo posto..
Anzi nei nostri pochi minuti concessi al telefono, mi ha detto:
“sai Chico, Trento (che ha gli stessi colori della loro bandiera) ha accolto più di mille profughi ucraini, la maggior parte donne, e tutti noi trentini, come d’altronde nel resto d’Italia, facciamo il possibile per farli sentire a casa loro”.
Anche nel mio predicato sono felice per come il mio paese ancora una volta abbia dimostrato tanta solidarietà nei confronti di una palese ingiustizia.
Se invece d’alleviare le sofferenze altrui, com’è innato ed istintivo nell’essere umano, subentra l’indifferenza, vuole dire che il mondo in cui viviamo ha cancellato amore e libertà….
In un mondo così è triste viverci.
Noi italiani amiamo troppo il sorriso per sostituirlo con la tristezza,
un altro motivo d’orgoglio verso la mia terra che, seppur lontana fisicamente, rimane radicata nel mio cuore.
Un abbraccio
Chico