Emulando Silvio Pellico dal “Postaccio”
Cari amici,
oggi. 31 maggio 2009, c’è stato un cambio nella routine quotidiana, ho traslocato! Non per scelta mia!
Ho lasciato il dormitorio H di massima sicurezza per entrare ( sono certo temporaneamente) in questo “Open Bay” o dormitorio aperto così si chiama questo tipo di albergo. 20 letti a castello. 16 letti singoli in uno spazio equivalente all’area di un campo di tennis, senza la linea esterna del doppio. Il soffitto è a tre metri con 4 ventilatori a pale per la circolazione dell’aria. Proprio di fronte al mio letto singolo c’è una gigantesca finestra di 1 metro e mezzo per 3 metri!
Ho lasciato la cella canile con porta di metallo scorrevole, la fessura ristretta come spioncino attraverso il quale le guardie possono controllare se siamo vivi. Una griglia tipo grattugia come finestra verso l’esterno. Vi ho detto che non si è trattato di un movimento volontario. Hanno scelto 2 di noi con “closed custody “ ( il livello di custodia più ristretto, senza contare la Massima cioè coloro in attesa dell’iniezione, per tanti liberatrice, nella cella della morte).
Credo si tratti di un esperimento d’ambientazione perché’ gli attuali inquilini hanno tutti sentenze inferiori ai tre anni, quindi io e il mio amico “socio” siamo un po’ i Butch Cassidy e Billy The Kid della situazione.
C’è sempre grande rispetto/paura per il peso della nostra sentenza (anche se qui nella totalità, ce ne sono alcuni con 14 sentenze a vita consecutive!).
Nel vecchio dormitorio H dove sono rimasto per 3 anni ero un “ Trustee “ cioè un inquilino al quale per buona condotta viene data un po’ più di fiducia e di conseguenza un lavoro di responsabilità a stretto contatto con guardie e civili.
Una delle mie vecchie mansioni serali era il giro delle celle per far firmare la lista dei prodotti igienici (sapone, spazzolino, rasoio tipo bic lama singola etc…). Questo durante il conteggio principale (master roster) alle 10.30 di sera quando tutti devono stare seduti per circa 20 minuti fino a completamento. Io potevo uscire dalla cella, applicavo inoltre sulla bacheca comune del dormitorio comune, le “call-outs “ (chiamate obbligatorie) del giorno successivo. Si tratta delle liste di appuntamenti di lavoro, medico, lavanderia, educazione, classificazione, etc… con le varie ore assegnate. E’ un ordine scritto e la mancata presenza, se ingiustificata, comporta un periodo di punizione di 15 giorni.
Qui ancora sono un po’ un pesce fuor d’acqua. Ci sono già i trustee e non sono abituato al far nulla alla sera. Posso facilmente prevalere ed inserirmi come trustee anche qui, ma non sono sicuro di rimanere per tanto tempo. E’ troppo strano. E’ la prima volta che un “ lifer “ , una sentenza a vita, alloggia in questo dormitorio. Non so si tratti d’esperimento d’adattabilità o trappola! Quindi per il momento non stampo biglietti da visita, tanto meno buste e carta da lettera con questo indirizzo. Vi farò sapere a breve!!!
Per il resto tutto procede come di solito. Mi hanno fatto piacere le molte lettere ricevute via Roberto. Ricordate che ogni pagina è soggetta a censura, potete comunque scrivere ciò che volete, evitando consigli sul come costruire una bomba salnitro od il salto della rete, chiaramente!!!! A voi non capita nulla, a me danno un paio di settimane nel “pozzo” ( pane, acqua e isolamento). Le foto sono permesse, il nudo escluso. Quindi se nonna Abelarda volesse spedirmi qualche sua foto indossando solo il vestito fatto dalla mamma… Beh è forse meglio evitarlo! La Perla ed Oceano se ben indossate sono invece ben accettate!
Cerco di rispondere per quanto mi è possibile, a volte i tempi sono lunghi, non i miei, ma quelli dei censori, soprattutto se decidono di tradurre.
Se mi scrivete “ Historie d’O pare sesta “ sappiate che, oltre al sottoscritto, farete felici anche i traduttori! In linea di massima alla fine ricevo la posta, venerdì scorso ho ricevuto una lettera inviatami dalla Lombardia il 24 aprile!
Ero un poco scocciato di questo cambio, perché’ anche qui, dopo un po’ ci si adatta. Si tratta più di un canile che di una casa eppure ci si abitua alla propria cuccia!
Ho saputo da Roberto che siete quasi 4500 e che a breve dovrei raggiungere “Cicciolina”…
Giuseppe Garibaldi ( chissà se gli amici lo chiamavano “ Bepi “ ) con mille persone ha unificato l’Italia, pensate a ciò che possiamo fare con 4500!!
Mi è stato chiesto recentemente di fare fronte comune con altri detenuti italiani all’estero. Sono decisamente contrario! Con tutto il rispetto ed augurando loro il migliore degli esiti. Purtroppo la mia è una regata in solitario, non ho equipaggio, ma “ solo” un fantastico gruppo d’assistenza, il vostro! In questa mia difficile ed impervia traversata.
E’ stato scritto di tutto sul mio caso, bene e male. Purtroppo da qui dentro non sono in grado di far valere i miei ex-diritti contro la diffamazione.
Anche alcune pubblicazioni proclamate a mio favore contengono pasi e frasi che non riflettono la verità, e spesso soffro nel leggerle.
Tante sono basate sulla versione della polizia di Miami, dandole come dati di fatto. Una delle più flagranti di queste affermazioni “ Chico sapeva che qualcosa di tremendo sarebbe capitato a Dale quando lo ha lasciato al parcheggio del Rusty Pelican”.
Questa è per me una dichiarazione pazzesca perché’ equivale all’esecuzione vera e propria.
C’è differenza tra esecutore e mandante o tramite dell’esecutore? Se fosse così non meriterei la vostra attenzione e tantomeno il vostro supporto. Sarei il primo a dirvi “ lasciatemi marcire, perché’ me lo merito!”
Voglio precisare ancora una volta che quando ho lasciato Dale, non ho avuto, neppure per un attimo, il minimo dubbio sulla sua incolumità. Non ho pensato che qualcosa di brutto o spiacevole sarebbe potuto accadergli.
La persona che lo accolse, la Lexus che guidava e l’atmosfera del momento ribadivano la mia convinzione che Dale avrebbe passato un paio di serate con un paio di belle ragazze e, probabilmente, qualche etto di spinelli!
Alla frase incredibile “Quella pistola però, non la avrebbe dovuta comperare….”
L’acquisto avvenne mesi prima di sapere che Pike ( padre di Dale) esistesse, tantomeno di conoscerlo! Io non sono entrato in una armeria per acquistare una pistola!!! Ero in un grande magazzino di articoli sportivi al lato opposto di dove si trovava Knott ( il tennista). Lui completò molteplici incartamenti e ci ritrovammo alla casa dove mi disse che aveva, ancora una volta, “dimenticato il portafoglio”.. Mi chiese se poteva aggiungere le sue cose ai miei acquisti e che mi avrebbe ripagato il giorno successivo. Inoltre non si trattava di una pistola, punto e basta! Era un gruppo di oggetti che non di rado vengono acquistati a Miami (ed è per questo che vengono venduti in un negozio d’articoli sportivi). Una macchina per lancio di piattelli portatile, piattelli, fucile e pistola. Ancora una volta c’è da ricordare che il calibro 22 è comunissimo in Usa, 25 milioni venduti nel 1999, spessissimo utilizzata nel tiro sportivo. Non si trattava certo di una Kuger con silenziatore e raggio laser!
Spero trapeli la differenza, perché’ per me è molto importante il contesto dell’acquisto.
Io non mi sento in colpa per aver pagato per l’acquisto di Knott, non avevo allora molto di sospettare un uso criminoso. Forse un po’ imbecille per aver pagato ancora una volta per qualcuno che, di nuovo, aveva dimenticato il portafoglio!
Non è neppure certo che fosse la pistola utilizzata, l’esperto balistico affermò che c’era una grande possibilità che si trattasse di un calibro 22, ma non la certezza. Ciò che è certo è che la Polizia filmò entrambi i miei interrogatori, e certo è che tali registrazioni non esistono più!
A Miami l’audio-video registrazione dell’interrogatorio di un sospetto è prassi comune. E’ credibile pensare che nel mio caso non lo ritenessero necessario? O forse è ragionevole pensare che utilizzarono più di una forma di registrazione così da poter supportare la legittimità dei loro metodi di interrogazione???
E’ certo, ancora, che non possono permettersi di rendere pubbliche tutte le porcherie e falsità, scorrettezze, manipolazioni usate per “agevolare” un caso difficile.
Il perché’ della bugia ad Heather??? ( la moglie)
Non posso generalizzare, però credo che sia capitato a molti di usare una piccolo bugia per evitare tante discussioni. L’evitare di menzionare d’aver incontrato un/una ex nel ritorno dal lavoro, od il creare una scusa per coprire un ritardo “ingiustificato”. Credo che ci siano tante situazioni che si prestino al caso, Heather non approvava lo stile di vita di Dale. Era quasi dispiaciuta del fatto che fossi quasi un’ora in ritardo per prelevare suo padre all’aeroporto di Fort Lauderdale.
La richiesta di Dale fu per me conveniente, non avrei dovuto cercare una sistemazione per Dale o, tantomeno, campeggio divano trasformato in branda nella stanza a fianco dei bambini.
Nella telefonata che ho fatto alle 19.16 di sera a Heather ho preferito evitare di menzionare che ero in forte ritardo nella direzione opposta a dove avrei dovuto dirigermi per andare a prendere mio suocero ed i suoi figli. C’era, poi, il totale disinteresse di Heather su come e dove Dale passasse le sue giornate a Miami. Più distante era dai nostri figli meglio era!!
L’aver detto in una decina di secondi: “ Non ho trovato Dale sto andando a prendere tuo padre, ci vediamo tra poco” non ha generato una reazione inquisitoria da parte di Heather , se si fosse trattato di un amico o familiare sicuramente mi avrebbe detto: “ Pensavo dovesse rimanere con noi….come mai? Con qualche perplessità. Dale per lei non era un soggetto importante, anzi, il fatto che non fosse arrivato mi avrebbe permesso di passare più tempo con loro, senza distrazioni. Una volta mentito non ci fu la necessità di ritrattare. Il dire anche a tuo suocero che non avevo trovato Dale era consequenziale alla bugia detta a Heather.
Quando Tony mi chiamò chiedendo notizie di Dale ero con Heather, suocero e bambini a Toy’s R’Us ( un negozio di giocattoli per bambini ), risposi con il vivavoce del mio cellulare con tutti praticamente al mio fianco. Alla domanda “ E’ arrivato Dale?” forzatamente risposi di no, e Tony invece di manifestare preoccupazione mi disse, “típico di Dale” come fosse una norma per Dale non essere puntuale o di parola.
Ci sono in effetti numerose lettere tra Dale e Tony che confermano giustificata questa sua immagine di poca attendibilita’.
Se Tony avesse espresso qualche dubbio, probabilmente, mi sarei appartato e gli avrei detto la verità. Infatti il 17 di febbraio quando dopo avermi inviato un fax, mi telefonò esprimendo la sua preoccupazione, io gli dissi al telefono che Dale era a casa di amici di Knott a Key Biscayne fino al suo arrivo a Miami. Non ci fu la necessità di spiegare il tutto a Heather ed anche per evitare inutili discussioni , non lo feci.
Questa non è la “mia” dichiarazione, ma un fatto registrato negli atti processuali. I miei avvocati chiesero a Pike se quando lui dimostrò preoccupazione io gli dissi che Dale era a Key Biscayne e Tony rispose, sotto giuramento, in fronte alla giuria “ SI E’ VERO”. Questa sua ammissione creò enorme scompiglio nel gruppo degli accusatori, tanto che Rubin ( il capo accusatore) si alzò ed, infrangendo ogni possibile regola di diritto penale, si rivolse direttamente alla giuria dicendo loro: “ Ma Tony come puoi affermare questo quando quello stesso giorno hai inviato un fax ( mostrandolo alla giuria) esprimendo grande preoccupazione?” Con tale manovra Rubin ecclissò l’ammissione di Tony, creando confusione nella mente dei giurati. Rubin non spiegò alla giuria che il fax in oggetto per via delle 6 ore di differenza del fuso orario, era stato spedito antecedentemente alla telefonata. Ancora una volta confuse la giuria manipolando la verità.
Gli accusatori hanno usato molteplici colpi sotto la cintura mentre i miei avvocati avevano paura ad alzare la voce!!! QUESTA E’ LA VERITA’!!!
Se fossi stato una terza persona ed avessi ascoltato l’arringa finale di Rubin imbevuta di menzogne, avrei detto anch’io “ colpevole!”
Non posso certo impedire che scrivano sul mio caso. Ne scriveranno positivamente e negativamente.
Il mio messaggio è per coloro che vogliono scrivere la verità basata su fatti inconfutabili e non sul copione della Polizia.
Non posso pretendere che si giuri sulla mia innocenza, ci può essere la convinzione , ma non la matematica certezza. Spero solo che la versione della Polizia venga analizzata come di parte e non come un dato di fatto.
Spero presto esca un libro con la mia versione dei fatti. Sarete poi voi che lo leggete a giudicare se si tratti di una versione onesta o meno.
Qui in America hanno trasmesso un programma di un’ora sul mio caso, usando Court Tv (la televisione che divenne famosa per la copertura in diretta del processo di O.J.Simpson).
Uno speciale redatto interamente sulla versione dell’accusa, senza bilanciamento, molteplici testimonianze di poliziotti ed affini, una testimonianza a mio favore (il Senatore Paul Steinberg).
E’ stato trasmesso quasi 30 volte dal 2004 in una fascia oraria importante della serata e su tutto il territorio degli Usa.
Le trasmissioni però sempre più concentrate nei periodi degli appelli, delle richieste di revisione, nei momento in cui i giudici e chi, con e per loro, dovevano prendere la decisione di riaprire o rivedere il mio caso!
Che si tratti ancora una volta di una coincidenza? ……..Scusate lo sfogo ,
un saluto di cuore Vostro Chico