“Ritocco al naso”
Ai miei cari e fedeli amici,
Ieri ho ricevuto un involontario ritocco al naso, ho ricevuto infatti un’altra porta in faccia da questa bendata Dea giustizia, che, sotto la benda ho il sospetto abbia le cataratte da rimuovere.
Questa volta non è stato tanto doloroso, perché’, oramai, mi ci sono abituato.
Ho ricevuto posta legale (con trafila simile a quella delle poste in Italia, 3 ore di coda e 5 secondi per firmare la ricevuta). Nella lettera inclusa la Corte Federale mi mette a conoscenza che un “ magistrato consulente esterno” ( scelto dalla Corte) ha espresso un’opinione negativa ( per altro gemella nella sua presentazione alla precedente replica dello Stato) sul mio appello di revisione. Questa opinione negativa è motivata NON dal fatto che le mie obiezioni non avessero merito, ma dalla scadenza dei termini previsti ( 2 settimane). In parole povere: “ Chico, le tue obiezioni, tutte, sono fondate e veritiere, ma purtroppo per te e fortunatamente per lo Stato, sono state presentate con 15 giorni di ritardo. Quindi raccomando al giudice della Corte Federale di non prendere il caso in considerazione.
Ipoteticamente mancava solo un post scriptum: “ Caro Rubin, quando andiamo a giocare a golf? Questa volta però inviti tu visto il favorino che ti ho fatto!”
La risposta dei miei avvocati, ricca di terminologie arzigogolate e varie citazioni sui diritti dell’uomo replica: “ Egregia Corte Federale, è vero che il Forti ha errato nel presentare la domanda d’appello qualche giorno in ritardo, pero’ le circostanze eccezionali comunque richiedono la revisione del suo caso, per questo motivo le chiediamo di dare a Chico un’altra chance di ottenere l’agognata libertà”.
Mi stupisce non poco che i miei stessi avvocati attribuiscano la colpa del ritardo al sottoscritto, visto che da 10 anni non posso fare assolutamente nulla e devo affidarmi completamente alla loro competenza ed è stata proprio la fiducia che ho riposto nel primo studio legale al quale mi sono rivolto, che è stata tradita, e mi ha cacciato in questa situazione!
Da noi la risposta del mio egregio collegio d’avvocati si può riassumere in 4 parole:
“ Una pezza sul sedere”. Qui il buco è sempre più grande del rammendo!!!
Avendo promesso a tutti voi 24.000 amici fedeli (ora 53.000) di non mollare, rimango positivo anche se ho il presentimento che il giudice federale sarà forse un poco propenso ad avvallare la tesi combinata Stato / magistrato e dia un colpo d’ascia (usando un ferro 8 prestato da Rubin alla mia ennesima richiesta di revisione).
Già li vedo nell’aula raccolti attorno ad un tappeto d’erba artificiale, praticando il “putting” e dicendo: “ Ma che ostinato questo Forti, perché’ non si sdraia e muore invece di continuare a rialzarsi e crearci problema?”
Continuando a fantasticare (che è il mio hobby preferito!) ho pensato che forse in un sistema legale più giusto, avrei un duello ad armi pari: lo Stato potrebbe avvalersi dell’opinione del loro “conoscente” magistrato, ed io tanto per bilanciare un po’, quella di un giudice onesto italiano. Poi però la porta di ferro si riapre svegliandomi e ricordandomi che qui la giustizia è come la “bustarella” da noi; ognuno ne interpreta il contenuto come meglio crede!
Meno male che adesso ci siete voi a fare la voce grossa in aiuto del mio falsetto! Facendo le corna, se dovesse andare ancora una volta per il peggio, almeno avrò 24.000 ( 53.000! ) persone che potranno sommergere di email chi di dovere!
Passiamo al diario di “ casa “: lo scorso venerdì “ Strecht” è stato trasferito ad un altro “albergo” nel centro della Florida. Alle 3 di mattina, quindi ci siamo salutati, le lacrime sotto l’occhio erano diventate due! “Non mi dimenticherò di te, di tutto quello che mi hai insegnato, per avermi aiutato ad essere una persona migliore. Ti prometto che userò quella intelligenza e creatività che, come tu mi hai fatto scoprire, è dentro di me. Voglio rigare dritto non voglio più tornare in questo carnaio!!”
Un abbraccio veloce, mascherando l’emozione, dopo tutto qui dentro a due persone adulte non è permesso versare lacrime per un addio!
Sono rimasto solo nella cella per circa 12 ore e poi “et voilà” mi è arrivato un altro inquilino. Riccardo “Chilito” Leal ex “Scarface”, ora convertito Cristiano che è dentro da 22 anni. Per coincidenza suo padre Cesar (80 anni) è qui da 9 mesi, ed è stato per oltre un mese mio vicino di cella nel mio vecchio alloggio –H1-101 L . Mi ricordo che dopo aver notato la sua incapacità di comunicare con i suoi famigliari (non sapendo completare la complessa procedura telefonica) e che a nessun altro le importava, decisi di accompagnarlo marcandogli la sequenza dei 23 numeri (più asterischi e cancelletti). Miracolo! Riuscì a parlare con la sua famgilia, peraltro preoccupata del suo lungo silenzio. Tanta era la gioia negli occhi del vecchio Cesar che mi ringraziò commosso, dicendomi che in 9 mesi ero stato l’unico che gli aveva fatto un atto di gentilezza! L’avergli permesso di parlare con i suoi cari ha fatto felice anche me, sapendo quanto è triste non poter comunicare con il mondo esterno!
A mia insaputa Cesar aveva comunicato alla sua famiglia che un italiano lo aveva aiutato ad usare il telefono.
Come è piccolo il mondo anche in questa “terra – Silvio Pellico – d’oltreoceano!”.
Poche ore dopo la partenza di Stretch mi arriva Riccardo che nel depositare una vecchia Bibbia sul suo letto, mi stringe la mano, introducendosi. Allo scoprire che ero l’italiano che aveva aiutato il suo papà mi dice: “ Che gioia essere il tuo “bunki” (così si chiama il compagno di cella doppia con letto a castello).
Adesso vado d’accordo con Riccardo come con Stretch. Chiaramente l’obiettivo di Riccardo è di poter essere nella stessa cella con Cesar. Insieme hanno commesso un grave crimine 23 anni fa ed hanno passato 18 di questi 23 insieme nella stessa cella! Poi per colpa di una rissa che coinvolse Riccardo (che come il papà è un ex pugile ) furono separati fino all’incontro qui. Riccardo ha dedicato gli ultimi tre anni alla richiesta di grazia, per suo padre, al governatore della Florida. Recentemente ha ottenuto l’interesse dell’ufficio del Governatore a prendere in considerazione la pratica. Cesar, però, quando ha ricevuto la lettera, con allegato il formulario da completare, invece di rispondere, l’ha gettata nel cestino senza dire nulla al figlio .Il motivo? Tale richiesta nominava solo Cesar per la grazia.
Un paio di giorni dopo il vecchio Leal mi ha confidato che non vuole essere un uomo libero e lasciare suo figlio a marcir in prigione. Anche perché’ visto che era il più vecchio al tempo del crimine commesso, si sente responsabile anche per Riccardo. Nella cella , in seguito, ho cercato di spiegarlo a Riccardo che tra una lacrima e l’altra mi ha chiesto: “ Ma perché’ lo ha fatto?! Se l’unica richiesta che faccio nella mie preghiere è di poterlo vedere libero!! Perché’ rifiutare la libertà dopo 22 anni di reclusione?”
Ho avuto una lezione di solidarietà, un vero atto di altruismo che faccio fatica a collegare al tipo di inquilini di questo albergo!
Cambiando soggetto sarebbe bello raggiungere 40.000 amici in occasione dell’anniversario (un po’ triste a dire la verità) dei 10 anni! 40 in inglese si pronuncia Forti e quindi “CHICO FORTI THOUSANDS!”. Certo è che se raggiungiamo tale cifra serviranno nuovi “capi centuria“. Quindi se ci sono volontari nel gruppo che hanno voglia di rimboccarsi le maniche e sono immuni alla “ Sindrome carpale-tastiera/ polso “ li prego di farsi avanti.
Perché’ anche per il super gruppo composto da Alberto, Andrea, Cristiana, Daniel, Gianni, Roberto, Roberta e Wilma , non è facile gestire tante decine di migliaia di amici.
E’ un po’ come dover dirigere il traffico a Milano centro con 8 vigli urbani….ahahah…
State crescendo così rapidamente che spesso inizio le telefonate con Roberto con un “tot” numero di amici e dalla fine quando gli dico : “ok , Roby, ringraziali tutti e tot”, mi dice: “correggi, Chico sono già 20 di più!” Meno male che non devo darvi da mangiare (come si dice in Trentino! )
Ci vogliono almeno 100 minuti per completare la mensa per i 7 dormitori. Per sfamarvi tutti ci vorrebbero 22 ore senza pause!
La settimana scorsa ho lavorato come Fantozzi (senza la nuvola sopra di me, perché’ qui in agosto c’è sempre un sole alla “Concato”: bestiale!). Ho preparato e redatto oltre 50 pagine di numeri e date relativi alla programmazione dell’attività sportiva fino alla fine di dicembre.
Il grande capo (con cui ho avuto qualche screzio nel passato) mi ha convocato nel suo ufficio blindato e mi ha detto con un sorriso a 39 denti: “Un gran bel lavoro Forti, sapevo di poter contare su di te!” Insomma ci mancava solo la classica pacca sulla spalla! Anche perché’ quel lavoro, in realtà, avrebbe dovuto farlo lui!
Io comunque ho sempre il dubbio che si tratti di un test, perché’ l’ultima volta che mi ha fatto un complimento il giorno successivo mi hanno cambiato di lavoro! Il mio problema, mi è stato riferito, è che so fare troppe cose e sono troppo popolare. Questo per loro è più un rischio che una dote! Io, imperterrito, continuo a lavorare perché’ più sono indaffarato e più celermente mi passa il tempo.
Nel tempo libero poi ci sono le vostre bellissime email. Per rispondere all’ultimo blocco ho usato 3 penna Bic ed una cinquantina le ho completate al buio!
Un piccolo sondaggio casareccio rivela che la proporzione tra coloro che mi scrivono è di 4 a 1 in favore delle femmine. Forse è perché’ le damigelle hanno il cuore più tenero e sono più sensibili ai valori umani; o forse è perché’ hanno più tempo e disponibilità d’uso del computer?! (senza nessun riferimento al bianchetto sul monitor o tantomeno al colore dei capelli…. ).
Sapete che devo lasciarvi con il sorriso sulle labbra!
Alla prossima miei cari amici..
Vostro Chico